La programmazione è l’aspetto più sano di qualsiasi tipo di gestione. Programmare degli eventi per tempo permette di trovare il miglior servizio al miglior prezzo facendo le giuste valutazioni su cosa, come e quando fare. Spesso, e per varie ragioni, non è possibile farlo, situazione che porta sovente delle défaillance all’evento o all’iniziativa se non all’intero programma. La nostra terra prolifica di iniziative eventi e progetti e metterli assieme è davvero un’impresa necessaria per poter valorizzare lo straordinario patrimonio creativo della nostra città, ma soprattutto per raggiungere quell’obiettivo ambito da tutti i comuni: la destagionalizzazione. Solo pochi giorni fa (il 20 maggio) il Comune ha diffuso un invito: “Sono tanti gli avvenimenti che si svolgono nel corso dell’estate e vanno organizzati per tempo… tutti coloro che hanno programmato un evento o una manifestazione, devono presentare per tempo le richieste del caso. Richieste che riguardano il semplice patrocinio, l’occupazione di suolo pubblico, oppure un certo numero di sedie e transenne, il palco, un contributo, l’inserimento nel programma del Manfredonia Festival. Le istanze devono pervenire alla Biblioteca comunale, sita in corso Manfredi 22, all’attenzione della dott.ssa Anna Ciuffreda entro e non oltre il 13 giugno prossimo”. Anche quest’anno siamo in ritardo, ma perché? Ancora non si è capito chi fa cosa in questa città. Assessorato alla Cultura o Agenzia del Turismo? Oppure un lavoro di squadra? A budget l’Agenzia del Turismo ha già predisposto per il solo Manfredonia Festival la somma di 60mila euro di cui 25mila per spettacoli, 8mila per il Manfredonia Blues Festival, 4mila per contributi ad associazioni e gli altri per spese varie. Maggio e settembre i mesi dei raduni; giugno, luglio, agosto, la bella stagione che bisognerebbe sfruttare appieno piuttosto che concentrare tutto sui due mesi più caldi dell’anno. Il lavoro di chi organizza è davvero intenso e la mancanza di programmazione lo rende ancora più difficile. Come un disco rotto diciamo sempre le stesse cose da anni perché non riusciamo a dare al sistema la giusta organizzazione che metta tutti d’accordo, ideatori d’eventi, politici, organizzatori ed improvvisati manager di spettacoli.
Marta di Bari

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