La Chiesa delle croci e Palazzo Galiani a Foggia, l’Abbazia di Kàlena di Peschici, la Fortezza svevo-angioina di Lucera, gli eremi della Valle di Stignano (San Marco in Lamis), il sito archeologico di Herdonia e anche Castel Fiorentino a Torremaggiore.

Sono i siti e beni culturali del territorio provinciale di Foggia che cominciano con discrezione a conquistarsi visibilità nella classifica de “I Luoghi del Cuore”.

È partita ieri la settima edizione del censimento organizzato dal Fai - Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che nella precedente edizione vide la provincia di Foggia sul podio. Dopo la consacrazione degli Eremi di Pulsano (5milioni di euro di fondi Interreg per il consolidamento complessivo; 500mila euro per la strada panoramica e 50mila euro per la segnaletica), il secondo posto per la Chiesa di San Nicola (50mila euro), a San Paolo di Civitate, e il terzo posto per l’Abbazia benedettina della Santissima Trinità di Monte Sacro, a Mattinata (30mila euro). Il censimento che educa alla partecipazione attiva, in prima persona, per la salvaguardia dei luoghi simbolo del proprio territorio, in cui ci si identifica, ha portato fortuna al patrimonio culturale e storico della Capitanata, destinatario di considerevoli risorse derivanti o collegate agli effetti dell’iniziativa di mobilitazione nazionale targata Fai, che ha avuto anche il merito di attivare, nel caso foggiano, l’attenzione politico-istituzionale sui beni segnalati da utenti e comitati. Proprio il caso foggiano sarà protagonista del congresso nazionale del Fai in programma ad Ivrea dal 16 al 18 maggio prossimi.

“Sarò tra i relatori per parlare dei progetti di rete, e in particolare dei Luoghi del Cuore, anche perché il caso Foggia è un caso emblematico in positivo. Per ben due edizioni abbiamo piazzato la miglior performance nazionale. In quest’occasione parlerò anche del sistema che ha portato a questi risultati, basandomi sulle leve emotive”, anticipa a l’Immediato Nico Palatella, il nuovo Capo Delegazione provinciale del Fai di Foggia. Si è rivelato essere tra i progetti del Fai con il più alto numero di adesioni. La scorsa edizione raccolse circa un milione di firme e “173mila provenivano dalla provincia di Foggia”, ricorda Palatella, commentando le prime apparizioni in classifica. “Queste prime segnalazioni che arrivano sono il sentimento che ognuno identifica in un determinato bene, quello che definisce luogo del cuore, ma sono anche sintomatiche di un disagio culturale molto diffuso”. Ossia l’incapacità, per il manager foggiano, di concentrare energie e risorse su un bene che realmente e concretamente possa beneficiare del contributo al recupero.

“Questo si è verificato nel caso dei beni che hanno raccolto 50mila firme -osserva-, come la chiesa di San Paolo di Civitate, dove si è mosso un intero contesto cittadino, sollevando l’attenzione su quel bene culturale con le segnalazioni. Quando mai si è sentito parlare di Castel Fiorentino -esemplifica-, il posto in cui è morto Federico II. Non entra nei percorsi perché scarsamente agibile, non visitabile e nessuno sa che Federico II cessò i suoi giorni in quel di Torremaggiore. Così come non si sa che Bonifacio VII è morto ad Accadia”. Se “risvegliare gli entusiasmi” e accendere la passione per la propria terra è certamente un pregio dell’iniziativa che dal 2002 invita ad amare il luoghi ai quali si appartiene, “la distanza che ci separa dal vedere il sistema culturale attivo in provincia di Foggia è enorme”, sottolinea Palatella, “anche per i beni ad altissima vicinanza, come la Fortezza angioina di Lucera”. “Hanno ancora oggi problemi seri, in un contesto territoriale in cui la città capoluogo ha da poco riaperto la sua cattedrale”.
La spinta emotiva di carattere religioso, è la principale leva dei luoghi del cuore. Quelli che hanno raggiunto i maggiori picchi di voti sono i luoghi di culto, che “in Italia, sono forse gli unici beni culturali con un decente livello di conservazione”. “I Luoghi del Cuore, come censimento -continua- ha anche una funzione molto importante per capire quali siano gli interventi sostenibili, quali beni creano presupposti culturali e storici importanti, ma nello stesso tempo economici sostenibili. È da questa valutazione che si deve partire per iniziare un piano di recupero. Tutto quello che si farà nei prossimi anni, se non ha questo requisito, è destinato a non partire proprio, o a partire e morire in breve tempo”.

L’autofinanziamento della cultura e la sostenibilità degli interventi è la direttrice del suo mandato. “La linea che porteremo avanti come delegazione di Foggia è questa: altissimo livello di attenzione su un altissimo livello di sostenibilità dei beni”.
Attraverso una campagna di comunicazione che utilizza i simboli e gadget del tifo da stadio, quest’anno il Fai chiama gli italiani a tifare per i propri luoghi del cuore d’Italia, proprio come per gli Azzurri. Tra le novità del format, la classifica dedicata ai luoghi della produzione e della trasformazione alimentare (pascoli, vigneti, uliveti, mulini, caseifici, malghe), in sintonia con l’imminente appuntamento di Expo Milano 2015. Anche il sito www.iluoghidelcuore.it avrà una veste rinnovata, integrata con nuove funzionalità e strumenti utili a promuovere la raccolta di segnalazioni a favore del proprio luogo del cuore. Ci sarà un’area riservata ai comitati e sarà lanciata anche l’app de “I Luoghi del Cuore”, tramite la quale agli utenti sarà possibile votare i propri luoghi favoriti da mobile e caricare sulle pagine dedicate video o fotografie in tempo reale. C’è tempo fino al 30 novembre prossimo per votare il proprio luogo del cuore.

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