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Il Sunday Times scopre Monte Sant’Angelo
Scritto da Marco Rinaldi - fonte: Sunday Times il 28 Novembre 2013.
Il Sunday Times, uno dei più importanti giornali del mondo, distribuito in Irlanda e Regno Unito, dedica ampio spazio a Monte Sant'Angelo, definita "la tana dello stregone". L'articolo integrale, tradotto da Marco Rinaldi.
Lair of the Sorceror – La tana dello stregone
Non vi lasciate ingannare dal sole: dalla Foresta Umbra al tempio segreto dell'Anticristo, la penisola del Gargano ha una oscura magia (Dana Facaros)
"Guarda", intona teatralmente mio marito mentre un enorme ottagono si affaccia in lontananza. "La Grande Piramide d'Italia!"
Era una giornata radiosa. Eravamo in auto nei pressi di Bari, di ritorno da una visita alla mia famiglia in Grecia, quando Michael mi suggeri' un giro nel nord della Puglia e nel Gargano, lo sperone dello stivale italiano. Lui era stato li' piu' volte, ma per me – e per il 99% dei britannici che visitano l'Italia – era terra incognita **.
"Non sanno cosa si perdono", mi diceva Michael. "Scogliere, spiagge, belle cittadine! E abbastanza misteri da farci un romanzo alla Dan Brown, per non parlare di sirene e draghi nelle chiese."
Lui sapeva che avrei amato una eccentrica chiesa. A Bari, aveva stuzzicato il mio appetito nella grande Basilica di San Nicola, portandomi a vedere la tomba di San Nicola, le cui spoglie risalenti al quarto secolo emettono misteriosamente un liquido chiamato manna. Puoi anche comprarne una bottiglia (noi non l'abbiamo fatto, ma ci siamo divertiti immaginando la faccia dei nostri parenti al nostro: "Ehi ragazzi, indovinate cosa vi abbiamo portato dall'italia!").
Il giorno successivo lasciammo Bari la mattina presto per andare a Castel del Monte. Questa era la "Michael's pyramid", un perfetto ottagono che incombe sugli olivi dell'altopiano pugliese piatto come un pancake. Costruito nel tredicesimo secolo, (.....)
Poi abbiamo preso la strada a nord che costeggiava la laguna, ma la sua monotonia non faceva che accentuare la singolarita' della cresta bluastra del Gargano che lentamente stava spuntando all'orizzonte – non c'e' da stupirsi che sia considerate terra santa da tempo immemore. A Manfredonia, la prima citta' della penisola, superammo l'uscita per San Giovanni Rotondo, dove Padre Pio, il piu' popolare santo italiano del XX secolo, compiva i suoi miracoli.
Dieci minuti dopo eravamo in preda ai tornanti in direzione di un antico luogo di pellegrinaggio: Monte Sant'Angelo.
Improvvisamente la musica di Fellini diventò frivola. (nel pezzo che ho tagliato su Barletta i due avevano messo la musica dei film di Fellini nello stereo della macchina) . Ho cambiato e ho messo il Requiem di Verdi. Anche la luce era differente qui, cristallina come se rimbalzata su bianche scogliere, mentre oscuri fasci di verde – provenienti dalla sagoma del Gargano sullo sfondo – ci mostrano la Foresta Umbra, la "Forest of Shadows", una delle ultime foreste primitive d'Europa.
Michael mi parlava dei misteri di Monte Sant'Angelo da cosi' tanti anni che io mi stupii di quanto sembrasse una normale cittadina italiana di collina: un romantico castello sulla sommita' della montagna, un quartiere Medievale fatto di scalini e cunicoli. Solo file di identiche case bianche per I pellegrini suggeriva che qualcosa di straordinario era accaduto qui.
Attorno al 490 AC si narra che l'Arcangelo Michele apparve al vescovo del luogo, promettendogli di cancellare I peccati di chiunque avrebbe visitato la grotta in cui apparve. Rapidamente questa grotta divenne uno dei piu' visitati luoghi di pellegrinaggio in Europa, attraendo celebrita' come un Monaco medievale.
I pellegrini ancora arrivano, e dalla sua passata esperienza qui Michael (mio marito, non l'Arcangelo) sapeva che dovevamo essere al Santuario di San Michele alle 14.30 in punto, quando I cancelli si aprono, per evitare la fila. Parcheggiammo e camminammo su una stradina di una chiesa sorprendentemente modesta – c'era anche un piccolo bar incastrato in prossimita' del campanile del Santuario, ispirato a quello di Castel del Monte.
Sopra le due grandi porte della chiesa, l'iscrizione latina diceva:
TERRIBILIS EST LOCUS ISTE
"Terrible", Michael mi spiegava, puo' anche voler dire che incute timore. Entrammo nella chiesa, solo che – ta-da! – non c'era alcuna chiesa, solo 89 scalini a descrivere la discesa nella "Celestiale Basilica". Passando oltre un altro paio di porte bronzee risalenti ad oltre 1000 anni fa, l'oscura caverna era davanti a noi come fosse una piccola cappella, con l'altare che appariva piccolo grazie all'enorme roccia che si stagliava sopra di esso.
"Originariamente c'era un pozzo (o una gabbia) dietro l'altare" sussurrava Michael. "Cosa puo' esserci di piu' magico di una primavera in una grotta in cima a una montagna?" Indico' la figura dell'Arcangelo Michele che infilzava un drago sulla sedia del vescovo dell'undicesimo secolo. "Il drago puo' simboleggiare Satana, ma potrai notare come in realta' l'arcangelo sta solo puntando la spada per terra senza ucciderlo. Io sospetto che questo drago simboleggi qualcosa di buono, come un dragone Cinese – o forse dei fiumi sotterranei."
E naturalmente è raro vedere San Michele senza le sirene. Michael me le mostrò in altre due antiche chiese vicino al santuario. Quattro prosperose sirene costituiscono un piccolo ma suggestive rosone in San Pietro, mentre Santa Maria Maggiore è ricca di piccolo draghi, sirene e serpenti – tutti segreti messaggi dal Medioevo, anche se qui nessun Bletchley Park li decodificherà mai. (Bletchey Park era la tenuta dove durante la seconda Guerra mondiale gli inglesi cercavano di decodificare I messaggi in codice dei nazisti)
Quella sera andammo a mangiare una pizza ai piedi di Monte Sant'Angelo, a Mattinata, in cima ad una meravigliosa costa di scogliere, spiagge segrete e formazioni rocciose a picco sul mare. L'uomo seduto al tavolo accanto al nostro, avendoci ascoltato parlare del santuario, si avvicinò ed si presentò come Michelangelo, "un noioso burocrate, senza alcun talento artistico. A causa del mio nome, sono sempre stato affascinato dall' "allineamento" dell'arcangelo Michele. Ne avete sentito mai parlare? Guardate."
Prese un portatile e individuò su Google Maps I grandi siti medievali: l'isolotto Skellig in Irlanda, la montagna di San Michele in Cornovaglia, Mont-St-Michel in Normandia, il Santuario di San Michele in Piemonte e Monte Sant'Angelo – tutti uniti in una linea retta sulla mappa, come una segreta corrente di draghi e sirene, ad incrociare il cuore d'Europa e finire a Gerusalemme.
La notte era calda, ma rabbrividii.
ildiariomontanaro.it
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