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Chi difende il territorio? Dal Gargano parte “L’urlo della foresta”

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Una vasta operazione del Corpo Forestale dello Stato finalizzata a contrastare il fenomeno dei furti di legname operati illegalmente nel “polmone verde” della Puglia

La sede del Comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato, in via Trinitapoli a Foggia, non è molto frequentata da giornalisti e fotografi. E questo a torto dell’importante lavoro che i Forestali svolgono sul territorio dauno e, in particolar modo, sul Gargano, con attività di contrasto ai principali reati ed abusi che, quotidianamente, si consumano nello sperone di Puglia. Una lotta impari, testimone di un impegno a largo raggio profuso su un territorio difficile, impervio, quale è il promontorio della Montagna del Sole, che si estende su una superficie di circa 210mila ettari. Un territorio vastissimo, custode del 60% del patrimonio boschivo dell’intera regione, ma da sempre funestato dall’atavico fenomeno dei furti di legname operati illegalmente nel “polmone verde” della Puglia.

L’urlo della foresta - Per questo motivo, nel quadrimestre ottobre 2012 – gennaio 2013, il comando regionale di Bari, d’intesa con il comando provinciale di Foggia e il coordinamento territoriale per l’ambiente del Gargano, ha inteso avviare una massiccia attività a largo raggio per il controllo del territorio, denominata – appunto – “L’urlo della Foresta”. Un’attività che ha abbracciato tutte le zone boschive del Foggiano – dal complesso boscato della Difesa San Matteo al Bosco Quarto, da Monte Sacro a Bosco Spinapulci – per monitorarne lo “stato di salute” e contrastare efficacemente gli interventi forestali abusivi o irregolari, i disboscamenti e i furti di legname nell’intero Promontorio. «Da tempo, infatti, sul Gargano sembra operare una vera e propria associazione a delinquere che, attraverso l’azione di alcune ditte boschive compiacenti e senza scrupoli, sottopone questo territorio a continui e ripetuti tagli di alberi in modo irrazionale e abusivo – si legge nella relazione finale – distruggendo così enormi quantità di boschi di proprietà di privati e di enti pubblici e devastando paesaggi unici nel loro genere». Un fenomeno che rischia di mettere a repentaglio l’intero ecosistema garganico e che si sta configurando sempre più come attività illecita organizzata e sistematica, che danneggia il territorio da più punti di vista. «Ne danneggia la funzione identitaria (il Gargano senza la foresta non è più il Gargano) – spiega il comandante provinciale Angela Malaspina – ne compromette la funzione turistica ed economica e, soprattutto, quella di difesa del territorio dal rischio idrogeologico».

Chiude la “Fase 1”: i dati - Per portare a compimento questa prima fase dell’operazione, sono stati impegnati 220 agenti del Corpo Forestale dello Stato in 74 pattuglie per complessivi 450 turni di lavoro. Al termine di questo primo quadrimestre di attività sono stati effettuati oltre 50 controlli, denunciate 27 persone (provvedimenti relativi a tagli furtivi di alberi, danneggiamento e alterazione degli habitat forestali e alla devastazione del paesaggio) ed effettuati 16 sequestri penali. Ammonta a oltre 32mila euro, invece, il totale delle sanzioni comminate. I controlli effettuati dagli agenti forestali hanno riguardato anche il trasporto e il commercio di legname con la verifica di tutti i depositi di materiale legnoso, al fine di ricostruire la filiera bosco-legna da ardere e accertare eventuali reati di ricettazione. Purtroppo, come ha evidenziato il comandante regionale, Giuseppe Silletti, «si registra ancora una scarsa collaborazione della cittadinanza nel segnalare, anche in forma anonima, abusi del territorio o situazioni di evidente irregolarità al numero 1515». Ad ogni modo, l’azione di contrasto delle violazioni forestali e dei furti di legname continuerà incessantemente per assicurare la tutela del patrimonio forestale dell’intera provincia di Foggia. «A tal fine – concludono dal CFS – è stato messo a punto un innovativo sistema, in via sperimentale, di controllo delle utilizzazioni boschive, implementandolo nel fascicolo territoriale del S.I.M. – Sistema Informativo della Montagna, con finalità di monitoraggio del territorio boscato della Capitanata, supporto all’attività di polizia forestale e giudiziaria, prevenzione e repressione degli illeciti forestali».

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