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Museo archeologico subacqueo: i “tesori” delle Tremiti si mettono in rete
Dal laboratorio del mare MarlinTremiti una proposta progettuale innovativa e a “zero impatto ambientale” per rendere fruibili a tutti le ricchezze delle Diomedee. Ne abbiamo parlato con il promotore, Adelmo Sorci
Un progetto ambizioso e unico nel suo genere. Una possibilità – concreta e a “zero impatto ambientale” – per valorizzare le bellezze universalmente riconosciute dei fondali delle Isole Tremiti, sia dal punto di vista storico e archeologico che da quello prettamente naturalistico, ovvero della promozione della cultura del mare e dell’ambiente. Stiamo parlando progetto del Museo archeologico subacqueo promosso e ideato dal Laboratorio del Mare MarlinTremiti, a largo delle isole Diomedee. Ne abbiamo parlato con Adelmo Sorci, responsabile e team leader MarlinTremiti.
Quali sono i punti essenziali, obiettivi e finalità di questo progetto?
Il progetto si sviluppa sostanzialmente intorno ad aspetti didattici e turistici innovativi. Alla sua base vi è innanzitutto il desiderio forte di valorizzare il ricco patrimonio storico culturale delle Isole Tremiti, promuovere un’attività subacquea responsabile e culturalmente evoluta e – cosa innovativa ed unica – realizzare il primo percorso archeologico subacqueo museale per i sub non vedenti.
Sostanzialmente, è un modo per “mettere in rete” il ricco patrimonio storico-archeologico (un tesoro sommerso, che ancora pochi conoscono…) e aprire le Diomedee al turismo subacqueo, nella sua forma più colta e attenta all’ambiente…
Sì. Da molti anni, ormai, l’archeologia subacquea e sottomarina muove un vasto giro di interessi scientifici, economici, ricreativi e culturali. Le isole Tremiti, sotto questo punto di vista, possono offrire veramente tanto. Forse non tutti lo sanno, ma attualmente alle Tremiti abbiamo censito ben 11 siti archeologici di grande interesse tutti intorno alle isole; siti che possono raccontare più di 2000 anni di storia: dalla Nave Oneraria Romana del I sec a.C. al Piroscafo a ruote utilizzato da Garibaldi per la Spedizione dei Mille, passando al B24 della II Guerra Mondiale, solo per citarne alcuni. In funzione di questo e dell’interesse di massa sempre crescente abbiamo incominciato a pensare alla progettazione di un vero e proprio museo archeologico subacqueo dedicato alla storia sommersa…
Tra questi tesori da scoprire anche il relitto del “Lombardo”… Come sono stati elaborati i percorsi? Quali sono stati i criteri-guida?
Di tutti i siti di interesse storico, quello del piroscafo “Lombardo”, qui affondato nel 1864, ci è sembrato il più adatto per la posizione, la profondità e l’interesse che sicuramente susciterà. L’intento è amplificare il bisogno di conoscere, sapere e ricordare, sia attraverso una immersione fisica e psicologica, sia sotto forma di un itinerario “lineare subacqueo” (percorso guidato attraverso singoli reperti) che “areale”, attraverso una sala multimediale fruibile anche per una visita non specialistica. Sono stati studiati percorsi che si possono adattare a tutti i sub, indipendentemente dalla loro esperienza. Il primo percorso, quello sicuramente più facile, può essere visitato anche da chi non è mai sceso sott’acqua. La profondità limitata ai 9 metri consente di poter scendere con un istruttore subacqueo e godere di un ambiente colorato e ricco di storia. Una esperienza divertentissima ed unica. I criteri guida? Conoscere e vedere per proteggere il nostro glorioso passato.
Tre diversi percorsi, quindi, per tre diversi livelli di profondità e lunghezza. E per quanti non praticano attività subacquea?
Proprio perché le parti più importanti del piroscafo a ruote si trovano tra gli 8 e i 10 metri di profondità, queste possono essere viste anche attraverso un percorso snorkeling (nuotando in superfice con maschera e pinne). Saranno poi le guide e gli assistenti ad indicare le parti e a raccontarne la storia: cosi tutti potranno ammirare il famoso relitto.
Quali saranno le prossime tappe dell’iter di approvazione del progetto? Quali, invece, le spese preventivate e i tempi di realizzazione?
Attualmente abbiamo sottoposto il progetto alla Soprintendenza dei Beni Archeologici per la Puglia, all’Ente Parco del Gargano ed al Comune delle Isole Tremiti. Mi auguro che il progetto possa essere preso in considerazione. Per quanto riguarda le spese – considerando il nostro supporto totalmente gratuito e il materiale fotografico in nostro possesso – ritengo che non occorrano più di 6 / 8 mila euro.
Quali cambiamenti potrà apportare – a breve e lungo termine – la realizzazione di questo museo all’intero assetto turistico (e quindi, di riflesso, economico) delle Tremiti?
Il percorso archeologico subacqueo, unito alla sala museale multimediale prevista nel progetto, consentirebbe di arricchire l’offerta turistica con la possibilità di organizzare incontri e convegni a tema da sviluppare anche durante il periodo di bassa stagione. In questo modo si favorisce lo sviluppo dell’economia delle piccole Tremiti e si incentiva un ulteriore ritorno alle strutture ricettive, alle attività dei diving presenti e a quelle culturali e sportive.
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