Storia, cultura, gastronomia e religione in un paradiso di colori

Il viaggio alla scoperta della Puglia può iniziare dal Gargano, da tempi immemorabili meta di viaggiatori. Centotrenta chilometri di spiagge, calette, baie, scogliere, suggestivi paesini arroccati lungo la costa, resti archeologici sorprendenti, antiche abbazie costituiscono un capitolo obbligato delle guide del turismo internazionale.
«Antologia del mondo»: così è stato spesso definito il Gargano. Ricchezza paesaggistica e complessità della storia che si fondono in una straordinaria simbiosi tra ambiente, cultura e tradizione: il Gargano è un mondo a sé, un libro aperto sulla storia della Terra e sui grandi fenomeni geologici che hanno modellato il paesaggio, un paradiso di colori. Questa terra attira studiosi ed appassionati da tutto il mondo per le sue peculiarità, dalle formazioni geologiche alle realtà biologiche: 121 mila ettari e più del 35% delle specie botaniche italiane. Sono soltanto alcune cifre per avere almeno una vaga idea di cosa sia il Parco Nazionale del Gargano. Addentrarsi nel Parco del Gargano è un po’ come ritrovarsi in uno di quei sogni piacevolmente confusi da cui è difficile svegliarsi. Mare, montagna, foresta, flora, fauna, archeologia, religione, storia, culture millenarie che ancora esprimono un folklore vivo ed autentico. Il Gargano non si può raccontare. Il Gargano va vissuto intensamente, seguendo il ritmo delle emozioni che il suo paesaggio è capace di suscitare. Allora si può dire di averne conosciuto almeno uno “spaccato”, una piccola grande parte da custodire gelosamente nella memoria e nel cuore. Il Gargano si presta a tanti itinerari differenti: dalla storia all’archeologia, dalla natura alla cucina passando per la religione. Nel cuore del Tavoliere sorge il Santuario dell’Incoronata, fondato nel secolo XI, alla luce del rinvenimento della statua della Madonna Nera da parte di un pastore. Risalendo la SS16 in direzione nord, si arriva a Foggia. Nel centro storico della città si stagliano i profili del Duomo, eretto tra il 1172 e il 1179.
Nella cattedrale è venerata l’antica immagine dell’Icona Vetere. Da Manfredonia si raggiunge San Marco in Lamis, passando da San Giovanni Rotondo, dove è possibile visitare la tomba di San Pio, situata all’interno del Convento dei Cappuccini. Sempre a San Giovanni, l’ospedale voluto dal Santo, “Casa Sollievo della Sofferenza”.

L’ultima tappa è Monte Sant’Angelo. A più di 800 metri di altezza, si erge il Santuario di San Michele, meta di pellegrinaggio da tutto il mondo.

Anche la gastronomia è come un filo conduttore che lega i comuni della Capitanata.
In questo tour all’insegna del mangiare bene “le strade dell’olio e del vino” attraversano in lungo e in largo la terra dauna con degustazioni guidate dei prosciutti, dei formaggi artigianali tipici, del pane e dei dolci. E per chi vuole immergersi nella natura tra Manfredonia e Margherita di Savoia è compresa una zona umida di interesse nazionale ed internazionale, un ecosistema straordinario preso letteralmente d’assalto dagli uccelli migratori. Nei territori di Daunia Risi e Frattarolo si riproducono ben 46 delle 60 specie legate all’acqua esistenti in Italia. Le due aree si trovano a pochi chilometri dalla foce del Candelaro e la seconda costituisce Riserva naturale “Palude Frattarolo”. Entrambe fanno parte del Parco Nazionale del Gargano.

Il sentiero che percorre questo paradiso naturalistico si trova sulla litoranea Manfredonia-Margherita di Savoia. La zona è attrezzata per il “birdwatching”. L’altra zona di grande interesse naturalistico è quella compresa tra le lagune di Lesina e Varano. Due gli itinerari consigliati: il primo prevede la sosta presso Foce Schiapparo, per poi proseguire a piedi fino al casolare Cà Gravaglione. Il secondo, invece, parte da Foce Lauro per giungere alle omonime idrovore.

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