Dopo Monte Civita, il Gargano non smette di stupire per i beni archeologici nascosti nel suo territorio.

La scoperta archeologica di Calenelle sicuramente non sarà neppure l'ultima di una lunga serie. La scoperta ci spiega l'Architetto Giglio, responsabile del progetto, è avvenuta per caso,mentre si stava dando una pulizia del sito che già si conosceva nel passato come .archeologico.Le tombe scoperte scavate all'interno della roccia ci spiega Pino Compagni della Soprintendenza di Foggia presentavano una copertura con tegole e di diverse stratificazioni diverse dalla prima deposizione risalente al II.-IV sec d.c. (periodo paleocristiano),perchè appartenenti a un periodo molto più antico II sec. A.C.,tutto ciò prosegue Compagni, si è scoperto dopo un crollo avvenuto in antico e dalle tombe sono riaffiorati braccialetti,collane e lucerne.La scoperta archeologica continua,assume importanza per il tipo delle diverse stratificazioni. La necropoli rinvenuta a Calenelle continua la Dr.ssa Pacilio è ben diversa da quella di Monte Civita perchè particolare come già affermato da Compagni perchè presenta sepulture di periodo diverso. Mentre in un primo momento dai reperti rinvenuti si era pensato a una scoperta paleocristiana II sec(dopo cristo circa), dalla scoperta delle altre sepolture sono emersi reperti diversi che non si possono attribuire a quel periodo,ma a uno sicuramente più antico per due motivi,la presenza di bottigliette di vetro e presenza di corredo tipico del II se, Ac. rispetto alle sepolture precedenti del II sec d.c. circa. Grazie all'equipe composta dall'archeologo Francesco Colletta,dal restauratore Cesare Lucera e Savino Vincenzo sono stati rinvenuti oggetti di vetro trasparente azzurro,bottigliette in vetro spiega la Pacilli al Collega del vecchio di Rai 3 presente sul posto che testimoniano l'appartenenza della tomba a un ceto sicurasmente elevato,tali bottigliette erano usate prevalentemente come contenitori di profumi. Otto le tombe scavate,una delle quali contenente brocchette che contenevano profumi e bracciali in osso. La Pacilio non esclude al microfono di Rai 3 che ci possano essere altre sepolture,oltre i 25 ipogei già individuati. Presente sul posto il Presidente del parco del Gargano Pecorella, ha asserito che questa nuova scoperta arrichisce ulteriormente il già ricco patrimonio del Parco del Gargano,le preoccupazioni adesso sono quelle di custodire questo patrimonio con la collaborazione di tutti.Il patrimonio deve essere inoltre usufruibile ,è necessario usufruire dei finanziamenti europei per andare avanti nel progetto. Ha proseguito poi il Sindaco di Vico del Gargano Pierino Amicarelli che ha rimarcato l'importanza della sinergia con il Parco del Gargano e la Soprintendenza,per tutelare questo patrimonio che già potrà essere accolto momentaneamente nei locali della Biblioteca di Vico del Gargano.
Il Parco quindi non deve essere considerato solo come un vincolo del territorio,ma un momento di crescita in sinergia con i comuni dello stesso parco. Ha concluso sempre ai microfoni di Rai 3 l'architetto Giglio Michele di Vico del gargano che è indispensabile un rilevamento dettagliato dei 25 ipogei,un allestimento dei sentieri per renderli fruibili al pubblico,la considerazione dell'assetto botanico. e la collaborazione di tutti ,specie del Presidente dell'archeoclub Piccolo che sicuramente unitamente alla guardia Forestale,alla amministrazione comunale e alla Soprintendenza, ai Carabinieri di Vico del Gargano hanno fatto sì che si arrivasse a questa bellissima scoperta.

Giuseppe Laganella.

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