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Carpino Folk Festival 2012: Il ritorno di Carlo D'Angiņ a Carpino
Con Eugenio Bennato cominciammo a ricercare a Giugliano (a nord di Napoli) avendo il primo contatto con la tarantella, che poi avremmo continuato a ricercare in tutto il sud, fino ad individuarne quella che, a mio parere, è l’espressione più alta, mitica: quella del Gargano. Arrivammo a Carpino, con Roberto De Simone, nel ’70, e fummo i primi a raccogliere le "Tarantelle del Gargano".
Il Carpino Folk Festival, è oramai un vero e proprio punto di riferimento nel mondo della musica popolare e dei festival musicali. Allo stesso tempo è unanimemente riconosciuto come il primo grande festival dedicato al recupero e alla valorizzazione della musica popolare pugliese di maggior qualità, e tra i più apprezzati a livello nazionale.
Dalla prima edizione nel 1996 molto è cambiato, ma non lo spirito e l’identità che, insieme alla qualità delle proposte artistiche, ne hanno fatto la fortuna.
Questa sera (per chi legge giovedì 9 Agosto) a Carpino gli spettacoli della XVII edizione.
CARPINO FOLK FESTIVAL 2012 - Un'altra ITALIA
"Chi fugge dal proprio paese non è un problema. Chi fugge dal proprio paese ha un problema"
Giovedì 09 agosto 2012 - Carpino
Ore 21,30 P.zza del Popolo
I MASTRI CANTORI DI VILLA CASTELLI (Brindisi)
"Pizziche, Serenate e Stornelli per organetto"
CARLO D'ANGIO'
"Viva il Sud"
MASCARIMIRI'
"Gitanistan “Lo stato immaginario delle famiglie Rom - Salentine”
CARLO D'ANGIÒ
Dopo 40 anni il ritorno di Carlo D'Angiò a Carpino per omaggiare Andrea Sacco e la sua magica chitarra battente
Carlo d’Angiò ed Eugenio Bennato con i Musicanova pubblicano nel 1976 "Garofano d’ammore" (Philips-Phonogram), LP che farà conoscere al pubblico di massa i sonetti di Carpino.
Carlo D’Angiò è una “voce storica” della musica popolare napoletana e italiana. Ha fondato con Roberto De Simone ed Eugenio Bennato la Nuova Compagnia di Canto Popolare e poi, solo con Eugenio Bennato, Musicanova dove “militava” anche una giovane Teresa De Sio.
E, finalmente dopo quasi 30 anni, Carlo D’Angiò ritorna nella ribalta musicale con un bellissimo disco con undici brani inediti. Ma non basta. “Viva il Sud” è un album doppio e presenta anche un live di 12 altri bellissimi pezzi “storici” di recenti e rari concerti. E riecco bellissime interpretazioni di ‘Tarantella del Gargano’, ‘Guarracino’, Nannarè’, ‘Quanno turnammo a nascere’ etc… Viva il Sud è una vera miniera per gli appassionati.
I nuovi brani sono all’altezza del precedente repertorio. Si va dal testo poetico di ‘Canzone d’ammore’ ai temi di attualità come l’immigrazione, la condizione giovanile, il sud, Napoli, temi sempre cari a D’Angiò. Un grande ritorno dunque per “il maestro” dopo quasi trent’anni da “Brigante se more”, brano ancora attuale e amato da tanti, che portò alla ribalta anche nella musica l’eterna questione del Meridione.
I MASTRI CANTORI DI VILLA CASTELLI
Vito Nigro, Pasquale Barletta e Francesco Barletta sono tra gli interpreti più rappresentativi della tradizione di pizziche, serenate e stornelli per organetto di Villa Castelli, piccolo centro in provincia di Brindisi al confine tra la bassa Murgia e le Gravine joniche, vero e proprio “Paese dell’Organetto” in Puglia. Vito (Vitucc’ de Carcagne) ha sempre fatto il pastore e ha imparato a cantare da suo padre, accompagnandolo quando andava a fare serenate o a cantare la pizzica per le tarantate. Pasquale (Pascale de Scrace) è stato potatore di olivi e bracciante agricolo. Ha iniziato a cantare sul lavoro, durante la potatura, e frequentando gli organettisti del suo paese. Francesco (Cicc’ de Ros’Alò) lavora come bracciante agricolo. Ha cominciato a suonare l’organetto da bambino, usando lo strumento di suo padre Carmine che proveniva da una numerosa famiglia di musicisti. Il gruppo, fino a pochi mesi fa era completato da Giandomenico Caramia che insieme a Mario Salvi aveva condotto ampie ricerche sul repertorio dell’organetto tradizionale pugliese confluite nel libro-CD “LA PIZZICA NASCOSTA” (appena pubblicato con l'editore Kurumuny), contenente una selezione dei canti e delle musiche per organetto registrate tra il 2001 e il 2005 a Villa Castelli.
Giandomenico lo scorso anno era sul palco del Carpino Folk Festival insieme a Mimmo Epifani. Lo scorso dicembre è scomparso a causa di un intervento di bendaggio gastrico. La sua musica al festival è il nostro omaggio.
MASCARIMIRI’
I Mascarimirì rappresentano appieno la tradizione che si rinnova. Nati come gruppo di Pizzica Salentina la loro storia rappresenta il ponte ideale tra legame col passato e proiezione nel futuro. Negli anni danno vita al concetto di Tradinnovazione, ‘melting pot sonoro’ in cui la tradizionale musica salentina cambia volto e incontra e si confronta con altre sonorità, dal Dub al Reggae, dal Rock all’Hard-Core. “Punk-hard-core-tarantolato salentino” è la definizione usata per sottolineare la sperimentazione del gruppo che innesta al patrimonio tradizionale tecniche fino ad allora estranee alle sonorità popolari. Iniziano le prime tournee nazionali ed europee soprattutto in Francia, terra che più volte li ospiterà. La nuova formazione accoglierà nuovi strumenti come chitarre elettriche, synth e batteria. Al leader Claudio “Cavallo” si ri-affianca, in un simbolico re-incontro tra vecchio e nuovo, il fratello “Mino” Giagnotti, definito dalla critica, una delle voci più interessanti del panorama popolare salentino. La voce tradizionale di Mino canta sull’onda sonora di chitarre distorte, riff “arrabbiati”, tappeti musicali creati da sintetizzatori e moderni strumenti elettrici. Ne viene fuori un sound potente, originale e audace e nasce una nuova idea di spettacolo musicale denominata “Ballati!!!”. Negli anni arrivano a suonare addirittura in Australia e contemporaneamente si gettano le basi per un nuovo grande progetto musicale e documentaristico “GITANISTAN ”, lo “Stato” immaginario delle famiglie rom salentine.
ondaradio.info
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