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Il Pellegrinaggio a San Michele tra i Grandi Itinerari Culturali Europei
La Cumpagnia dei pellegrini di San Marco in Lamis in pellegrinaggio all’arcangelo Michele nella sua Basilica-grotta di Monte Sant’Angelo lanciano il cammino di San Michele come Itinerario Culturale Europeo del Consiglio d’Europa. La confraternita di San Michele Arcangelo di San Marco in Lamis fa propria l’iniziativa dei padri micaeliti di Monte Sant’Angelo di inserire i pellegrinaggi al santuario garganico tra i GRANDI ITINERARI CULTURALI EUROPEI con il titolo LE VIE DI SAN MICHELE.
Inserire i pellegrinaggi al Gargano tra i grandi itinerari europei in modo che dal Gargano possano partire i grandi itinerari che portano a Castel Sant’Angelo a Roma, alla Sacra di San Michele in Val di Susa, a Mont-Saint-Michel in Normandia, a Saint Michel d'Alguilhe du Puy en Velay, a Saint-Mihiel, Michaeliskirche. Durante la cumpagnia ci sarà una raccolta di firme per incoraggiare a far partire questa grande iniziativa in modo da far diventare questo millenario pellegrinaggio nel grande cammino europeo che ha posto le basi per costruire una grande cultura europea e portare il culto di San Michele in tutta Europa. Il pellegrinaggio dei sammarchesi partirà il 14 maggio 2012 alle ore 6, dopo la Messa dell’Angelo che ci sarà alle 5, dopo una sosta a San Matteo si proseguirà fino a Monte Sant’Angelo sulla millenaria strada dei pellegrini percorsa da bizantini, longobardi, normanni, franchi, svevi, e da milioni di persone che per oltre 15 secoli si sono recati pellegrini alla grotta dell’Angelo Michele. A questo pellegrinaggio vi partecipano oltre 300 persone a piedi e oltre 2000 con automezzi. Il pellegrinaggio di San Marco in Lamis è organizzato dalla Confraternita di San Michele di San Marco in Lamis e dura tre giorni: il lunedì 14 maggio, pellegrinaggio a piedi fino a Monte Sant’Angelo, partenza ore 6 arrivo previsto alle ore 17,30; martedì, 15 maggio, Santa Messa nella basilica-grotta alle ore 8 e nel pomeriggio corona angelica; mercoledì, 16 maggio, Santa Messa nella basilica-grotta alle ore 7, partenza a piedi alle ore 8 arrivo previsto a San Marco in Lamis in serata. Il pellegrinaggio è interamente a piedi per circa 35 km. da San Marco in L. a Monte Sant’Angelo sul tracciato della Via sacra Langobardorum ora parzialmente sulla SS 272. Il pellegrinaggio usa antichi rituali e si può vivere un intenso momento di vita comunitaria di amicizia e di fede. Non necessita iscrizione, ma ogni partecipante deve mantenere un comportamento degno ad un pellegrinaggio: vestiti comodi e non indecenti, pranzo sobrio, niente fumo e partecipare attivamente ai momenti di preghiera ed evitare schiamazzi e discorsi inutili. Per informazioni presso il sito www.facebook.com pages/La-Cumpagnia-di-San-Michele, o anche presso la sede della Confraternita di San Michele Arcangelo- Quest'anno il pellegrinaggio ha un connotato particolare perché vuole essere promotore di altri pellegrinaggi singoli o in gruppo verso la Montagna sacra all’Arcangelo.
Il pellegrinaggio popolare: le compagnie. (Gabriele Tardio)
Il santuario di san Michele è stato fin dalle origini meta di innumerevoli pellegrinaggi, divenendo il più famoso luogo di culto dell’Occidente. Le iscrizioni in tutte le lingue e di tutte le epoche rinvenute dagli archeologi attestano la presenza di pellegrini di moltissime nazionalità: goti, franchi, alemanni, angli, sassoni. Nel periodo delle crociate il santuario di san Michele divenne tappa d’obbligo prima di partire per la Terra Santa. Nel medioevo il santuario garganico era tra i quattro più frequentati luoghi di pellegrinaggio della cristianità secondo l'itinerario di redenzione spirituale, noto come Homo, Angelus, Deus, che prevedeva la visita alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo a Roma e di S. Giacomo di Compostela in Spagna (Homo), all'Angelo della Sacra Grotta di Monte Sant'Angelo (Angelus), infine ai luoghi della Terra Santa (Deus). Per vicissitudini politiche con lo spezzettamento degli stati italiani era difficile percorre a piedi i lunghi itinerari e così si privilegiavano le navi per i lunghi pellegrinaggi. Al Gargano non si dirigevano più pellegrinaggi di persone singole ma i pellegrinaggi divennero di gruppi organizzati. Gli umili pellegrini si dirigevano al Gargano con gruppi chiamati Compagnie (nel regno napoletano le confraternite erano chiamate anche “Compagnie”), però i gruppi di pellegrini non erano organizzati come confraternite e non avevano una struttura gerarchica e una approvazione religiosa e civile perché non avevano una stabile struttura ma la compagnia viveva solo in funzione del pellegrinaggio a Monte Sant’Angelo. Le compagnie che facevano anche diversi giorni di viaggio a piedi per raggiungere il santuario garganico erano moltissime: dagli Abruzzi, dal Napoletano, dall’agro pontino, dalla Ciociaria, dalla Basilicata, dalla Puglia. Ognuna portava il suo rituale, il suo costume, il suo canto. Le ricerche di storia religiosa ci hanno dato un grande spaccato di questa gente che si metteva in cammino con meno di niente, ma sulle strade camminava per raggiungere il loto caro Michelino riccitello e ricordare al momento dell’uscita dalla grotta per il ritorno: Se l’anno prossimo non ci vediamo qui, ci vediamo all’eternità. Da alcuni decenni i lunghi percorsi a piedi sono scomparsi, le compagnie raggiungono Monte Sant’Angelo con i pulman e fanno solo gli ultimi chilometri a piedi. Solo la compagnia di San Marco in Lamis va ancora ininterrottamente due volte l’anno in pellegrinaggio comunitario a piedi alla grotta-basilica con un rituale simile da secoli. Oltre quattrocento sammarchesi si mettono in cammino a maggio per questo pellegrinaggio comunitario di tre giorni, a settembre il gruppo è più circoscritto ma lo spirito del pellegrino è sempre vissuto intensamente. Il percorso è quello che per quindici secoli hanno percorso sia pellegrini “illustri” che semplici camminatori in ricerca dell’Assoluto. Da oltre un decennio anche da Vieste hanno ripreso il pellegrinaggio comunitario, e dallo scorso anno anche Manfredonia ha ripreso il suo pellegrinaggio. E’ ancora facile incontrare pellegrini che solitari camminano su queste strade che hanno visto per secoli milioni di pellegrini.
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