È ancora un anno positivo per il Gargano il 2011 dal punto di vista turistico con Comuni che a sorpresa si sono distinti. Michele Falco, giovane laureato in management del turismo e titolare dello studio Innovation Consulting di Ischitella riassume così i dati dell’andamento dell’anno scorso sulla Montagna del Sole che ha registrato 404.580 arrivi e 3 milioni 293mila 911 presenze (tutta la Provincia ne ha contate 4.572.029). Il giovane dati regionali alla mano, spiega a L’Attacco come si sta evolvendo il settore: “Innanzitutto dobbiamo considerare che si tratta di dati per difetto, in quanto le case in affitto ed alcune altre formule (nonché gli arrivi che non vengono dichiarati) non rientrano nei parametri regionali della registrazione dei flussi turistici e soprattutto tenere ben presente che gli arrivi sono i turisti registrati nelle strutture recettive al momento dell’arrivo, mentre le presenze sono date dal numero di pernottamenti”. Dopo questa piccola nota metodologica entriamo subito ‘in media res’: “Partendo dalla fascia del Gargano Nord e dall’entroterra abbiamo Cagnano Varano (e quindi la frazione di Capoiale e di Isola Varano, nda) che continua il trend positivo dello scorso anno e registra i 8.204 arrivi (+30,74% rispetto al 2010) e 74.878 presenze (+36,98% rispetto al 2010 in cui ne erano 54.662). Il centro garganico dal 2005 al 2010 dati alla mano a fronte di un sostanziale e notevole calo di arrivi e presenze nel 2007, con un -14,96% di arrivi e -15,77% di presenze, negli anni di crisi economica (2007-2009) ha sostanzialmente reagito e migliorato le proprie performance già dal 2009. Il calo dei arrivi e la riduzione delle presenze è stato più contenuto rispetto agli altri comuni dell’entroterra e ha prodotto negli ultimi anni la migliore performance del segmento, con entrambi i dati positivi; la permanenza media nel comune di Cagnano Varano è passata da 8,60 notti pro capite del 2005 a 8,71 notti del 2010 (con un incremento del +1,27%) fino agli oltre 9 giorni del 2011. Un dato non trascurabile dovuto soprattutto ai prezzi contenuti e alle strutture – soprattutto camping- che consentono quindi una maggiore ospitalità. Ma un dato che deve farci riflettere è che sì la spesa qui è più contenuta, ma è vero anche che la gente non spende sull’area comunale ma si dirige verso Rodi, Peschici e Vieste dove ci sono più servizi di intrattenimento. Senza contare che Capoiale ha avuto una maggiore destagionalizzazione del flusso, complice anche il bel tempo di aprile – maggio e il caldo perdurato fino a fine settembre”. Bypassando Carpino, che per l’esiguità dei posti letti non rientra nei conteggi regionali arriviamo a Ischitella. “Qui si registra un calo- spiega Falco- con 2.062 arrivi ( -27,73% rispetto al 2010) e 16.769 presenze (- 28,86% rispetto al 2010) dovuto soprattutto ad un flusso turistico dirottato sulle case in affitto (presenze quindi non conteggiate) ma che comunque registra negli anni un maggiore spostamento dei turisti dal mare, quindi da Foce Varano, al paese e all’entroterra dove in pochi anni sono stati aperti alcuni bed and breakfast. Bene Vico del Gargano con 18.490 arrivi (+55,46% rispetto al 2010) e 148.583 presenze (+44,01% rispetto al 2010), dato raggiunto grazie anche iniziative di promozione (purtroppo senza una strategia ben precisa) che hanno permesso quindi alla Città dell’Amore di raggiungere il risultato migliore degli ultimi 5 anni con una forte presenza turistica non solo a San Menaio ma anche in paese. Molto bene anche Monte Sant’Angelo con 15mila arrivi (oltre il 13 % in più) e 43.811 presenze (+23%) grazie al riconoscimento UNESCO, Mattinata con 27.327 arrivi (+26% rispetto all’anno precedente) e 195.213 presenze (+18%). Continua a galoppare capofila Vieste che registra ,nel 2011, 238.186 arrivi (+7%) e 1.907.613 presenze (+2%), crescendo senza una direzione ben precisa ma prosegue anche la debacle di San Giovanni Rotondo che passa dai 275.532 arrivi del 2010 ai 264.872 del 2011 (-3,84%) e un calo da 478.539 pernottamenti del 2010 ai 460.565 del 2011 (-3,7 %). Dando per scontato che questi dati siano in possesso di chi di dovere, sarebbe più utile concentrarsi sulle azioni e soluzioni possibili da intraprendere per invertire il trend negativo; interventi mirati di marketing territoriale, interventi sulla permanenza media, studio delle criticità ambientali, una seria programmazione turistica pluriennale, sono solo alcune delle diverse azioni che potrebbero essere intraprese per fronteggiare questa crisi interna turistica. Non servono altri alberghi (di recenti Abu Dabhi ha bloccato l'emissione di nuove licenze alberghiere per evitare una sovra offerta di camere), ma riqualificare l'offerta esistente, anche attraverso la diversificazione della stessa (chiediamoci se San Giovanni sia solo San Pio o esiste anche un centro storico, un parco nelle vicinanze, enogastronomia, eventi) per far conoscere alle migliaia di visitatori una San Giovanni diversa e che non sia solo un viaggio in pullman di mezza giornata per visitare il santuario e poi andare via, dare loro un motivo per restare.” Tutto sommato però il bilancio garganico è positivo: “Il 2011- conclude Michele Falco- si chiude con un vero e proprio boom per alcuni comuni, ma conferma le pecche e i problemi di altri comuni garganici, e ci indica come non ci sia una linea di promozione comune del Gargano, ‘ognuno fa da sé’, i risultati sembrano più frutto del caso e non di politiche specifiche di sviluppo comune.”

L'Attacco