Manfredonia vanta la possibilità e la capacità di offrire al forestiero una composizione armonica di colori, d’ambiente, d’arte, di storia e di calore umano, come uno scrigno che si apre e dona la fragranza del suo contenuto.

Busto di BaccanteLa natura si è compiaciuta di rendere questa città e il suo territorio ricettivo e fruibile, in ogni tempo e in ogni stagione dell’anno.

Qui il turismo è essenza di vita, è nell’indole umana del Sipontino che sa coinvolgere chiunque e comunque nelle sue manifestazioni folcloriche e cultuali.

I riti del Carnevale sipontino sono antichi, come antichi sono le vicende storiche e i reperti archeologici, testimonianza di una vecchia civiltà, “… essendo stati i nostri sipontini sempre portati all’allegria, siccome gli odierni portano l’istesso costume…” (Matteo Spinelli, 1780).

Stele DaunaLe rappresentazioni di scene cultuali sulle Stele Daunie sono la prima testimonianza di riti che potrebbero far presagire quelli dionisiaci, o baccanali; del resto il busto della Baccante, ritrovato in una antica villa dell’agro sipontino, ne è una conferma.
E’ conferma è pure la citazione di Orazio ripresa da Federico II: Ad cantum promium subsaltat molle Sipontum

Anche per il moderno Carnevale si hanno valide citazioni che, per vari aspetti, vanno dai Sinodi diocesani, tenutisi dal secolo XVI, alle notazioni di storici e scrittori locali, come il Sarnelli, padre Manicone, G.T. Giordani e, per tutto l’arco di tempo dal VII al XIX secolo.

A queste tradizioni si ispira l’odierno Carnevale Sipontino, già vivo e brillante nel primo dopo guerra e più spettacolare nel secondo, con la denominazione di Carnevale Dauno di Manfredonia che vanta per il 2016 la 63a Edizione.

tratto da www.carnevalemanfredonia.it

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