Apricena sorge sull’estremità Nord del Tavoliere fra i torrenti Vallone e Candelaro. Fondata per volere di Federico II, che in questa zona era solito venire a cacciare e soggiornare, la beneficiò, nel 1230, di numerosi privilegi.
E fu da un accampamento imperiale, ed in seguito ad una partita di caccia e successiva cena “apri coena” (cena di cinghiale), che nacque il nuovo borgo. Il cinghiale trafitto da una freccia è infatti raffigurato nel gonfalone della città. La cittadina prosperò grazie all’imperatore che ne utilizzò i bei marmi per costruire parte del famoso Castel del Monte.
E da sempre la vita e l’economia del paese sono legate all’estrazione della pregiata pietra che nel tempo è stata esportata in tutto il mondo.
In seguito al terremoto del 1627 il centro abitato venne gravemente danneggiato facendo apparire oggi il centro storico più spoglio rispetto al passato
Importanti e pregievoli monumenti nel borgo antico restano il Palazzo Baronale, costruito nel 1658, con incorporati i resti di quello che fu il castello di Federico II, la Parrocchiale di San Martino, con il pregevole rilievo in pietra raffigurante una Madonna con Bambino di epoca tardo-romanica. A pochi chilometri, verso San Marco in Lamis, sono le rovine di Castel Pagano, edificato sempre da Federico II per insediarne una guarnigione di saraceni.
Luoghi da visitare: Chiese: SS Martino, Maria SS del Rosario, Sacra Famiglia, Sant'Antonio, Maria SS Incoronata (Santuario), Madonna degli Angeli; Palazzi: Baronale, Lombardi; Altro: Castel Pagano, Pozzo Salso; la Torre dell'Orologio; Selva della Rocca; San Giovanni in Piano; La Croce; le Fosse Granaie