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Tutto pronto per la prima stagione teatrale del Cineteatro Adriatico di Vieste
L'Adriatico, come preannunciato in fase di inaugurazione, amplia, la sua offerta di attività con sette proposte di spettacolo dal vivo, che si affiancano, nello specifico per il settore teatro, al laboratorio di formazione teatrale partito nell’ottobre 2015 e a cura della Compagnia Cerchio di Gesso.
“Il genere di teatro che andrà in scena è duplice. Da una parte la commedia dialettale, dall’altra il teatro d’innovazione al fine di avere un pubblico ampio e di diverse fasce d’età. Il nostro intento è quello di incuriosire gli spettatori viestani e non solo verso nuove drammaturgie”, spiega il direttore artistico della Compagnia Mario Pierrotti, che insieme a Mauro Palma sta ridando nuova vita al contenitore culturale garganico.
Ampio spazio dunque, per tre mercoledì dei primi tre mesi dell’anno, al teatro dialettale.
La prima delle tre commedie, che aprirà anche la stagione il 27 gennaio, vedrà sul palco la compagnia foggiana Enarchè con lo spettacolo “Ma chi me lo ha fatto fare” scritto e diretto da Matteo Bonfitto. Si tratta di una pièce brillante, ambientata in una Foggia moderna: un marito stressato dalla forte gelosia della moglie cerca di trovare conforto in amicizie in “rosa” via chat e serate goliardiche con gli amici di sempre.
Il genere vernacolare nel suo secondo appuntamento, il 17 febbraio, offrirà lo show “Attori per fame” della compagnia napoletana Quelli che…il Teatro. Il pubblico potrà assistere alle vicende comiche di tre attori falliti impegnati in ogni modo a scroccarsi a vicenda un pranzo.
La sezione dialettale chiuderà 16 marzo con lo spettacolo scritto da Maria Staffieri “Vecchi lumini per nuovi amori” sempre della compagnia Enarchè. In scena uomini e donne si ritrovano in un cimitero, dove tra ceri e fiori in plastica riusciranno, raccontandosi vicendevolmente la vita dei loro cari estinti, a trasformare l’atmosfera, che dovrebbe essere di raccoglimento e di silenzio, in un momento di fragorose risate.
Sono quattro invece gli appuntamenti della sezione del teatro d’innovazione, che apre il 3 febbraio con la compagnia modenese “Piccola Compagnia Dammacco”, diretta dallo stesso Mariano Dammacco. Lo spettacolo in scena è “L’inferno e la fanciulla”, un testo carico di allegorie e d’umorismo recitato in una lingua estremamente poetica. Con la carica lirica non si narrerà dell’inferno delle anime, ma dell’inferno quotidiano, che a volta sembra accompagnare l’esistenza di tutti i giorni.
Il 3 marzo sarà proprio la compagnia teatrale foggiana Cerchio di Gesso a calcare il palcoscenico dell’Adriatico, con il suo “Novecento”, liberamente ispirato all’omonimo monologo di A. Baricco, regia di Mariantonietta Mennuni. La storia è a molti nota.
Due angeli o forse due spiriti, di sicuro due passeggeri del Virginian, il transatlantico dove Danny Boodman T.D. Lemon Novecento è nato e vissuto senza mai mettere piede a terra, racconteranno con leggerezza e poesia dei fantastici viaggi di questo straordinario personaggio, divenuto un classico per tutti coloro che amano le storie e il teatro di narrazione.
Il 30 marzo protagonista ancora il Cerchio di Gesso con lo spettacolo “Apparizioni”, una scrittura originale di Mariano Dammacco che ne firma anche la regia con Mariantonietta Mennuni. L’attrice foggiana interpreta una donna, che suo malgrado deve affrontare un viaggio a Lourdes, un pellegrinaggio intrapreso con una iniziale leggerezza ma da cui tornerà colma di domande sulla fede e sulla spiritualità. Domande a cui, molto spesso, è difficile rispondere.
Chiude la stagione, il 13 aprile, un’ altra scrittura originale, “Il lupo d’assisi” di Fabrizio Errico, interpretata da Dino La Cecilia, direttore e mattatore del Piccolo Teatro di Foggia. Per l’attore, vero talento del teatro dialettale pugliese e allievo del maestro Enzo Marchetti , si tratta di una sperimentazione nei linguaggi e nei gesti del sacro. Lo spettacolo è dedicato alla vita di San Francesco, tra i santi più conosciuti al mondo, ma del quale forse pochi conoscono la vita precedente alla sua conversione, quando ancora si chiamava Giovanni Bernardone detto Vanni, di professione mercante, soldato di ventura e ricco borghese.
Tutti gli spettacoli prevedono l’ingresso in sala alle ore 20,30 e l’inizio alle ore 21,00. La direzione del Cine Teatro Adriatico, come fa sapere Mario Pierrotti, è riuscita, per quest’anno, a tenere un abbonamento particolarmente conveniente grazie alla collaborazione delle compagnie invitate. Il costo per l’accesso ai sette spettacoli è di 60 euro, un abbonamento imperdibile. 15 euro invece per la singola serata. Gli abbonamenti sono disponibili presso la biglietteria del Cineteatro, dove si potranno avere anche tutte le informazioni necessarie oppure basterà chiamare ai numeri: 0884.7014141 o 346.6355076
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