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Il regno del Lupo Appenninico MONTE SPIGNO – (Monte Sant’Angelo) Caratteristico itinerario in cui viene risaltata tutta la bellezza carsica del promontorio Garganico, con le sue affascinanti “doline” e le bellissime Orchidee selvatiche. Partendo da Casa Salcuni (768 m.s.l.m.) si attraversa tutto il Piano della Castagna (da 768 m.s.l.m. a 941 m.s.l.m., areale del Lupo Appenninico) e passando per Monte Croce (985 m.s.l.m.) si raggiunge Monte Spigno ( 1008 m.s.l.m.). La montagna ricade nel territorio del Comune di Monte Sant’ Angelo ed insieme a Monte Calvo e Monte Nero costituisce l’ importante dorsale montuosa che divide la vasta pianura alluvionale del Tavoliere dalla parte interna del Promontorio del Gargano. La parte più alta di Monte Spigno è caratterizzata dalla presenza diffusa di fenomeni carsici superficiali, rappresentati in particolare da estesi esempi di “Campi Solcati” e da numerosissime “Doline”. La vegetazione è quella del bosco di latifoglie miste nel quale dominano soprattutto il Cerro e, nelle porzioni più elevate, il Faggio. Sulla dorsale della vetta il paesaggio è quello del pascolo alternato a isolati giganti arborei di Cerro e Acero. Non mancano esemplari isolati di Leccio, che diventa specie dominante su tutto il versante esposto a sud. Sul fondo delle doline si estendono vasti felceti. La scarsa presenza dell’uomo, la vastità dei boschi ancora presenti e un ambiente ancora abbastanza integro consentono la presenza di una fauna interessante, seppure meno ricca di quella riscontrabile nella Foresta Umbra. Tra i mammiferi si citano il Lupo Appenninico (giunto naturalmente in questi luoghi dai Monti Dauni e dall’ Appennino Campano, utilizzando i numerosi “corridoi ecologici” esistenti lungo i corsi fluviali dell’ Alto Tavoliere), il Gatto selvatico, la Martora, il Tasso e il Cinghiale; tra gli uccelli le sei specie di Picchi presenti nel Gargano (tra cui il raro Picchio dorsobianco) e numerose specie di rapaci, diurni e notturni. Tra i grandi assenti va ricordato invece il Capriolo Garganico, probabilmente a causa della caccia negli anni passati e di cui è possibile un ritorno una volta venute meno le cause principali di minaccia. Il Bosco Spigno costituisce la traccia dell’antico Nemus Garganicus, la foresta che sino ai primi anni del 1800 ricopriva una vasta parte del Gargano, senza soluzione di continuità con l’area della Foresta Umbra. La posizione di questi boschi ne fa un importante snodo delle storiche vie di Pellegrini, viandanti e pastori provenienti dal versante settentrionale e occidentale del Gargano; i tratturi storici sono invece l’elemento di connessione di questi boschi con i valloni del versante meridionale. Dalla vetta, nelle giornate con cielo particolarmente terso, lo sguardo arriva ad abbracciare il Mare Adriatico fino alle isole Croate. |
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